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Assemblea provinciale degli iscritti all’Anpi.

29 Novembre 2022
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“PARTIGIANI CRISTIANI NELLA RESISTENZA” La storia ritrovata 1943 – 1945 di Alberto Leoni e Stefano R. Contini

8 Ottobre 2022

11.10

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PRESENTAZIONE UFFICIALE DELLA SEZIONE TERRITORIALE ANPI ISOLA D’ISCHIA “TERESA MATTEI”

8 Ottobre 2022

ISCHIA – Si terrà a Ischia Ponte il prossimo sabato 8 ottobre alle 11:00,
presso la Biblioteca Antoniana, la presentazione ufficiale della sezione
A.N.P.I. Isola d’Ischia. L’associazione Nazionale Partigiani d’Italia vedrà sul
territorio isolano una sua presenza, si spera sempre più attiva e fiorente,
grazie all’impegno di Marianna Lamonica e di un gruppo di attivisti locali. Già
da tempo infatti, l’A.N.P.I. nella figura del suo Presidente Provinciale e
Campania il Prof. Ciro Raia, aveva manifestato interesse nella volontà di
istituire una sezione isolana, stesso che oggi si concretizza in un primo
appuntamento il prossimo sabato.
Un incontro conoscitivo, per misurare e comprendere a fondo le motivazioni
quanto mai attuali che spingono oggi il gruppo di attivisti e la sezione
provinciale a istituire una sezione territoriale intitolata a Teresa Mattei. A soli
venticinque anni d’età, fu la più giovane tra tutti i Costituenti, distinguendosi
in particolare sulla definizione dell’articolo 3 della Costituzione, sul tema
fondamentale dell’uguaglianza. Fino alla fine dei suoi giorni (2013) è stata
attiva per la tutela dei bambini e la trasmissione dell’antifascismo alle nuove
generazioni.
“La sezione ANPI dell’Isola di Ischia – confida Marianna Lamonica – si onora di
assumere il suo nome. La ricerca per l’intitolazione è stata lunga e ponderata, la scelta di
Teresa Mattei, un’illuminazione.”
Introdurrà l’iniziativa Marianna Lamonica, con i saluti della Dott.ssa Lucia
Annicelli, Direttrice della Biblioteca Antoniana e gli interventi del Prof.
Leandro Limoccia dell’Università Federico II di Napoli, Presidente ANPI e
Libera Portici e il Prof. Ciro Raia, Presidente ANPI Provinciale e ANPI
Campania.invito ANPI Isola d'Ischia

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L’antifascismo riparte dalla storia. Con “Napoli 1943”

27 Settembre 2022

L’antifascismo riparte dalla storia. Con “Napoli 1943”

In occasione del 79° anniversario delle Quattro Giornate, l’Anpi partenopea presenta una piattaforma digitale. Ciro Raia, presidente provinciale: “Un grande progetto, nato grazie alla sinergia con l’Archivio di Stato e il locale Istituto della Resistenza, coinvolgerà università, imprenditoria, studiosi, scrittori e giornalisti”. Guardando all’80°

Oggi, martedì 27 settembre alle 10.30, presso l’Archivio di Stato di Napoli, sarà presentata la piattaforma digitale dedicata alle Quattro Giornate del settembre 1943, che videro uomini e donne del capoluogo partenopeo schierarsi con coraggio. Dalla parte di chi con coraggio disse “basta” alla guerra e alla violenza, e facendo di Napoli la prima città d’Europa a liberarsi da sola dall’esercito tedesco. Ciro Raia, presidente dell’Anpi provinciale di Napoli, ha voluto regalare a Patria Indipendente un piccolo assaggio in anteprima.

Una delle targhe restaurate da Anpi nel progetto “Per la valorizzazione dei luoghi della Resitenza in realizzato con il contributo del ministero della Difesa alle associazioni combattentistiche e partigiane, finalizzato alla realizzazione dei progetti approvati dal dicastero
La foto di Gianmaria Lembo che ritrae Eduardo De Filippo dopo il bombardamento che colpì anche il teatro bombardato

Presidente Raia, cosa vi ha spinto a dar vita al progetto?
Questa idea nasce circa un anno fa nell’autunno del 2021, principalmente (ma non solo) per volontà e iniziativa dell’Anpi napoletana, dell’Archivio di Stato nella persona della direttrice, Candida Carrino, che ha collaborato e sta collaborando alacremente al progetto, e dell’Istituto di storia della Resistenza campana, ma via via si è allargata (e si allarga tuttora) a coinvolgere molti altri attori: università, imprenditoria, studiosi locali, scrittori (come Rosi Selo) e giornalisti”.

Vi aspettavate di trovare tanto e vario materiale?
“Inizialmente non pensavamo che questo progetto, mirato alle Quattro Giornate di Napoli, i giorni dal 27 settembre al 1° ottobre 1943 di cui l’anno prossimo ricorre l’ottantesimo anniversario, potesse estendersi così tanto, ma ben presto ce ne siamo resi conto, al punto che sarebbe molto più corretto e appropriato parlare di un portale “Napoli 1943”, perché intendiamo inserire in questo sito tutto ciò che riguarda la storia di questa città in quell’anno cruciale: gli scioperi, lo sbarco, la caduta del fascismo…Il professore Aniello Cimitile, socio Anpi e già rettore dell’Università del Sannio, ci ha messo in contatto con due professori che hanno immaginato e curato la parte tecnologica del progetto.

Dalla mostra proposta nel 2019 dal Museo archeologico nazionale di Napoli sulle Quattro Giornate con il contributo del Museo del giocattolo di Vincenzo Capuano

Come sarà articolata la piattaforma?
Il sito sarà composto da cinque grandi sezioni. La sezione “Ricordo”, in cui si troveranno video, audio, testimonianze dei protagonisti, fotografie… per esempio quelle di Gianmaria Lembo, tra cui ricordo in particolare quella di Eduardo De Filippo mentre guarda il suo teatro bombardato, oppure quella della chiesa di Santa Chiara. Si potranno visionare inoltre le prime pagine dei giornali di allora. La sezione “Evocare” sarà dedicata ai calendari delle manifestazioni, soprattutto quelle legate e interne alle scuole, con cui c’è la volontà di collaborare intensamente. Nella sezione “Tramandare” troveranno posto, per esempio, le interviste ai nonni realizzate dagli studenti, e in quella “Raccontare” si potrà leggere e vedere cosa si mangiava allora, come ci si divertiva (stupefacente la vastissima collezione di giocattoli antichi del “giocattologo” Vincenzo Capuano), cosa si vedeva e leggeva… La sezione “Ricercare”, infine, è dedicata a promuovere la collaborazione con professori e ricercatori delle Università affinché facciano approfondire attraverso tesi di laurea e di dottorato questo periodo storico nella città di Napoli.

Napoli, 1 ottobre 1943. Patrioti e popolazione solidarizzano con alcuni militari

L’impressione è di un work in progress che riserverà tante sorprese, è così?
L’intento è anche che tutti questi studi e lavori, poi, vengano riversati nel portale. Infatti è importante sottolineare che questa piattaforma non è assolutamente chiusa e finita, ma è in divenire, pensata con l’obiettivo che possa essere costantemente alimentata e aggiornata. Mi fa piacere ricordare, ancora, il recente incontro con Luigi Verolino, storico locale della zona di Ponticelli, particolarmente colpita durante le Quattro Giornate da fucilazioni di civili, che è riuscito a recuperare, anni addietro, i verbali dei carabinieri di allora, mettendoli a disposizione del nostro progetto.

Destinato a tutti, quindi.
Il portale “Napoli 1943” mira a essere uno strumento, sempre in espansione, soprattutto per le scuole, ma anche per tutti, affinché si sappia – innanzitutto – che esiste questa gran mole di materiale e poi vi si possa facilmente accedere, per conoscerlo, apprezzarlo, riutilizzarlo per ricerche e approfondimenti e diffonderlo.

Napoli 2 ottobre 1943. Corteo funebre per i Caduti delle Quattro Giornate. Si piange sulla seplotura provvisioria (foto ICSR)

Insomma, in vista dell’80°, uno strumento di conoscenza e insieme un concreto segno di gratitudine verso una città il cui popolo per primo, con coraggio e ad altissimo prezzo di sangue, ha saputo trovare la volontà e la forza di ribellarsi all’occupante nazista e liberarsene, conquistandosi poi per questo la Medaglia d’Oro al Valor Militare.

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Alla presentazione ufficiale del portale, realizzata grazie alla collaborazione tra l’Archivio di Stato Di Napoli, l’Anpi, l’Istituto campano per la storia della Resistenza, dell’antifascismo e dell’età contemporanea “Vera Lombardi” e l’Archivio Gianmaria Lembo, saranno presenti: Gaetano Manfredi, Sindaco di Napoli; Ettore Acerra, direttore scolastico regionale della Campania; Michele Petraroia dell’Anpi nazionale; Ciro Raia, presidente Anpi provinciale Napoli; Massimiliano Marotta, presidente dell’Istituto italiano per gli studi filosofici; Guido D’Agostino, presidente dell’Istituto campano per la storia della Resistenza e Vincenzo Capuano, giocattologo. Modera Candida Carrino, direttore dell’Archivio di Stato di Napoli.

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Fermiamo la Guerra – L’Umanità al potere Assemblea Provinciale dell’ANPI

12 Marzo 2022
Fermiamo la guerra
 
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24 Gennaio 2022

ANPI SEZIONE DI ACERRA

ANPI COMITATO PROVINCIALE DI NAPOLI

Istallazione Targa a Memoria delle Deportazioni degli EbreiACERRA

 

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COMUNICATO STAMPA – CIRO RAIA ELETTO PRESIDENTE COMITATO PROVINCIALE ANPI NAPOLI

15 Dicembre 2021

 

 

Dopo il partecipato congresso, tenuto due settimane fa alla presenza del Presidente Nazionale Gianfranco Pagliarulo, ieri sera sono stati eletti i responsabili del nuovo direttivo provinciale dell’Anpi di Napoli. A guidare l’Associazione dei partigiani di Napoli è stato chiamato il compagno Ciro Raia, che si avvarrà della collaborazione di Sara Cucciolito (vice-presidente) e di Salvatore Ivone (segretario). Il neo eletto presidente nel ringraziare  tutti i componenti del direttivo, per la fiducia accordatagli, ha indicato subito delle priorità (giovani, scuola, periferie, ambiente e lavoro) sulle quali concentrare il lavoro dell’Associazione nei prossimi mesi. Raia, quindi, ha rivolto un particolare saluto ed un ringraziamento (salutato da un caloroso applauso), per quanto fatto negli anni passati alla presidenza dell’Anpi, ad Antonio Amoretti -partigiano delle Quattro Giornate- che, all’unanimità, è stato nominato Presidente onorario dell’organismo provinciale napoletano.

RAIA

24_AMORETTI_ONORARIO

 

 

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COMUNICATO STAMPA – Congresso Provinciale dell’Anpi di Napoli.

5 Dicembre 2021

COMUNICATO STAMPA

Il giorno 4 dicembre –presente il Presidente Nazionale Gianfranco Pagliarulo- si è tenuto il Congresso Provinciale dell’Anpi di Napoli. Ad aprire i lavori è stato il Sindaco di Napoli, il professore Gaetano Manfredi, che, nel suo intervento, ha ribadito il suo impegno a “salvaguardare, rinnovare e rigenerare le testimonianze”.

A seguire ci sono stati, poi, i saluti dei rappresentanti della Cgil di Napoli, dello Spi Campania, di Libera, dell’Arci, dell’Arci Gay, della Direzione Museo Archeologico Nazionale, del PD e di Articolo1, della Rete della Memoria di Acerra, della Rivista Infiniti Mondi.

Le tesi congressuali sono state illustrate da un’ampia ed approfondita relazione del senatore Luigi Marino, coordinatore regionale dell’Anpi. Le conclusioni dei lavori sono state tratte dal Presidente Pagliarulo.

Prima di passare agli altri adempimenti previsti dalle norme congressuali, tutti i presenti hanno tributato un lungo e commosso applauso ad Antonio Amoretti, ultimo combattente delle Quattro Giornate, per molti anni guida dell’Anpi di Napoli. Amoretti, assente per motivi di salute e per inclemenze climatiche, ha fatto giungere all’assemblea un messaggio di saluto insieme alla decisa volontà (peraltro già annunciata agli organismi provinciali) di dimettersi da ogni carica ma non, per questo, far mancare il suo contributo di esperienza e di testimonianza. Seduta stante, quindi, all’unanimità, è stata votata la proposta di assegnare al Partigiano Antonio Amoretti la carica di Presidente Onorario dell’Anpi di Napoli. Ed è stato deciso che, nei prossimi giorni, una delegazione di neo eletti componenti il Direttivo Provinciale si porterà –per un doveroso saluto- a casa dello stesso Amoretti, al quale sarà consegnata anche una targa ricordo. 

 

01_Congresso 05_Sindaco2 24_AMORETTI_ONORARIO 25_Conclusioni_PAGLIARULO 26_Conclusioni_PAGLIARULO Presidenza_1 Sala_2 10_Relazione_Marino 11_Relazione_Raia

 

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25 Settembre 2020

Giornate del tesseramento 26_27_ settembre_2020_Napoli

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25 Aprile: Uniti intorno a “Bella Ciao”

23 Aprile 2020

   Per ricordare il 75° anniversario della Liberazione, l’ANPI, in considerazione –soprattutto- del momento drammatico in cui vive il Paese, ha scelto due simboli: un manifesto e una canzone.

   Il manifesto, dono del maestro Ugo Nespolo, ha un’unica parola d’ordine: Rinascere. La canzone è quella della libertà: Bella Ciao.    

   Si sa, i simboli sono importanti. Rappresentano un modello, una guida a cui fare riferimento, un indirizzo, quasi un senso da dare al cammino di ogni uomo. E, particolarmente quest’anno, il 25 aprile deve, perciò, avere più senso, più significato, non solo di memoria ma ancor più di costruzione, di avvenire.

   Oggi, come 75 anni fa, si ha il dovere e la necessità di raccogliere l’addio di chi, sul punto di morte, ha cercato di mandare a chi ancora vive. Un addio rimasto, però, chiuso e perduto nell’animo di chi se ne è andato.

   Settantacinque anni fa fu l’addio di coloro che ci fecero dono della libertà, dei condannati a morte della Resistenza, delle madri private dei figli e le spose dei mariti, di un’intera generazione sacrificata dall’avventura fascista. Oggi è l’addio di chi è stato costretto a varcare la soglia dell’aldilà senza il conforto di una parola, di una mano da stringere, di una lacrima asciugata.

   Settantacinque anni fa quei morti imposero il loro estremo sacrificio sul piano ineludibile della trasformazione dello Stato. Uno Stato che doveva costruirsi sulle direttrici della libertà, della democrazia, della giustizia, dell’unità e dell’eguaglianza.

   Anche i morti di oggi impongono che il loro sacrificio non sia avvenuto invano e gridano che la trasformazione dello Stato debba verificarsi non attraverso un camaleontico continuismo ma con mutamenti effettivamente innovativi e anticipatori.

   I morti di oggi impongono, altresì, di stanare ed abbattere i fascismi (specialmente quelli latenti, che sono i più pericolosi), di sostenere fortemente i rappresentanti delle istituzioni non vocati alla pratica del trasformismo ma capaci di interpretare l’arte della politica (la tèchnè  politikè) come mezzo per garantire il benessere (lo stare bene insieme) della comunità, di reiterare costantemente la fede e il patto di coesione –come durante la Resistenza- tra uomini diversi per ideologie ma uniti per la difesa delle libertà degli uomini.

   Il 25 aprile del 2020 non potrà essere solo ricordo né desiderio di un sogno resistente. Dovrà essere soprattutto consapevole azione, individuale e collettiva, per indirizzare ogni sforzo verso una differente lettura della realtà. Ed in questa realtà ci sono i bambini e gli anziani, gli ammalati e le vittime di femminicidio, gli immigrati e gli emarginati, i morti sul lavoro e i giovani in cerca di un’occupazione. E c’è pure tanta necessità di scuola, tanta Europa unita, tanta ricerca di pace tra i popoli.

   Solo così si potrà dare –rifuggendo da ogni ripetitiva demagogia- valore storico e culturale alla parola Resistenza: opporsi a un’azione, contrastandone l’attuazione e impedendone o limitandone gli effetti, star fermo e saldo in democrazia, contro le mafie, i terrorismi, i razzismi, i fanatismi religiosi, la corruzione, la mala politica.

  Allora l’ANPI, al fine di raccogliere una più sentita partecipazione si è raccolta attorno a un altro simbolo di unità e speranza. Per il 25 aprile 2020 (in un momento di necessario distanziamento sociale) ha lanciato il flashmob “cantiamo tutti Bella ciao dai balconi”. Perché Bella ciao è un canto capace di suscitare emozioni e coinvolgimento; perché Bella ciao, in qualsiasi lingua intonata, riaccende il destino condiviso della passione e della libertà.

   Infatti, anche se quella cantata ai nostri giorni è la riproposizione di un condensato di diversi approcci dialettali e popolari, Bella ciao rappresenta, soprattutto, per le sue infinite quanto naturali contaminazioni, la voce del lavoro dell’Italia del primo Ottocento, il canto dell’amore non corrisposto, della gelosia, della prigionia, della morte per la libertà, della Resistenza.

   Ecco perché, per la ricorrenza del giorno della Liberazione, l’ANPI ha scelto due ben precisi simboli. Perché possa diventare sempre più pressante il dovere di ricordare e far ricordare, di raccontare ciò che successe 75 anni fa (ma anche un secolo fa, un millennio fa o solamente oggi e anche il giorno dopo). Ma, soprattutto, perché possa essere rinvigorita –giorno dopo giorno- la scelta repubblicana fatta dall’Italia: quella di far quadrato intorno alla Costituzione ed ai principi che ne consacrano i valori di democrazia e di antifascismo.

Ciro Raia 

Responsabile Scuola ANPI Napoli

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